Chiarimenti del Garante sul Fascicolo Sanitario


A seguito di una erronea comunicazione diffusa in rete, in merito alla scadenza per manifestare l’eventuale opposizione all’inserimento dei propri dati personali nel Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), sono giunte molte segnalazioni alle amministrazioni regionali per la negazione del consenso.

Al riguardo, il Garante per la protezione dei dati personali, con nota del 15 dicembre 2020, ha precisato che, a prescindere da qualsivoglia manifestazione di consenso dei cittadini, i dati di tutte le prestazioni sanitarie fruite vanno a confluire automaticamente nel Fascicolo Sanitario Elettronico.

Alla luce, infatti, dell’approvazione del Decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. Decreto Rilancio) l’attivazione e l’alimentazione del FSE diviene automatica e più agevole.

Restano garantiti, inoltre, il diritto di conoscere quali accessi siano stati effettuati al proprio FSE e di opporsi all’alimentazione dello stesso con i dati e i documenti relativi alle prestazioni sanitarie erogate dal SSN prima del 19 maggio 2020 (cosiddetti «dati pregressi»).

Ai cittadini che hanno presentato istanza relativa ai propri dati raccolti nel Fascicolo Sanitario Elettronico, verrà fornito in ogni caso un riscontro puntuale. Considerando la situazione emergenziale in corso e la numerosità delle richieste pervenute, dovute all’erronea comunicazione diffusa in rete, ai sensi dell’art 12 comma 3 del Regolamento (UE) 2016/679, Regione Lombardia si avvarrà della proroga di due mesi per fornire il riscontro.

Approfondimenti:

Decreto Legge n. 34/2020 convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio 2020, n. 77